Le piante adattogene non sono solamente dei tonici, ma delle vere e proprie piante officinali che per le loro proprietà vengono impiegate per sostenere l’intero organismo. Cina, India e Giappone sono solo alcuni dei Paesi in cui queste piante sono tradizionalmente in uso da millenni e, oggi, i loro benefici le rendono apprezzate anche in tutto il resto del mondo.
In questo articolo scopriremo cosa significhi l’appellativo “adattogeno”, quali siano queste piante e quali i loro l’utilizzi.
Cosa significa adattogeno?
Si chiamano adattogene tutte quelle sostanze che per loro natura hanno la capacità di aumentare la reattività dell’organismo di fronte a situazione di stress di varia origine. L’azione delle piante adattogene interessa l’intero organismo, senza focalizzarsi su uno specifico organo.
La definizione nella medicina tradizionale cinese
La tradizione cinese ha una grande conoscenza delle erbe e delle piante medicinali. Da millenni la medicina tradizionale cinese studia e applica rimedi naturali per prevenire e curare malesseri e malattie.
Le piante adattogene non fanno eccezione, anzi! Nella tradizione cinese, piante come la Schisandra sono classificate come “tonici superiori”.
È stato proprio attraverso lo studio, da parte di ricercatori russi, delle proprietà che possono essere favorevoli per il sistema immunitario come la Schisandra cinese che oggi possiamo apprezzarne i benefici anche in occidente, sotto l’appellativo di piante adattogene.
Gli studi russi: l’origine dell’appellativo “adattogeno”
La ricerca sulle piante adattogene ha origine in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo, nel 1943, era trovare delle sostanze naturali che potessero aumentare le potenzialità e le capacità umane. Fu così che il farmacologo russo Nikolai Lazarev, ideò il concetto di “adattogeno” nel 1947, riferendosi a tutte quelle sostanze farmacologiche capaci di “indurre in un corpo uno stato di maggiore resistenza non specifica” contrastando i segnali di stress (come l’aumento di cortisolo nel sangue) e adattandosi “ad uno sforzo eccezionale”.
Dopo Lazarev, fu il farmacologo russo Israel Brekhman che, proseguendo i suoi studi, definì tre criteri caratterizzanti gli adattogeni:
- L’aumento della resistenza del corpo, in modo non specifico, contro aggressori di varia natura (biologici, chimici o fisici)
- Assenza di tossicità ed efficacia sulle normali funzioni del corpo
- Influenza normalizzante, indipendentemente dai cambiamenti fisiologici
Il suo lavoro venne pubblicato nel 1968, sulla rivista internazionale Annual Review of Pharmacology [Brekhman e Dardymov 1969].
Perché si usano le piante adattogene?
Nella tradizione erboristica le piante adattogene sono utilizzate per sostenere l’intero organismo in particolari situazioni di stress psico-fisico. Situazioni che possono variare da forte stress dovuto agli impegni quotidiani (lavoro, studio o famiglia), passando per i disturbi legati ai cambi di stagione o a tutto ciò che pone l’organismo a dover affrontare un cambiamento, fino ai disturbi legati all’invecchiamento.
I principali effetti di queste piante medicinali sono:
- Effetti neuro-protettivi
- Sostegno alle funzioni cognitive in caso di affaticamento
- Regolazione delle funzioni metaboliche
- Contrasto all’astenia, all’apatia e alla depressione
Quali sono le piante adattogene?
In natura è possibile trovare numerose piante medicinali adattogene, alcune di esse sono facilmente coltivabili anche nel nostro territorio, altre sono meno diffuse, ma facili da reperire in forma di prodotti confezionati, quali tisane o integratori.
Tra le piante adattogene più note, ricordiamo:
- Echinacea
- Curcuma
- Ashwagandha, il ginseng indiano
- Tulsi, il basilico santo dell’India
- Fungo Reishi o Ganoderma (potete leggere un approfondimento su questa pianta, nota anche come “fungo dell’immortalità”, cliccando qui)
- Schisandra
- Ginseng
Scegliete la pianta adattogena più adatta alle vostre esigenze, potrà essere un valido aiuto per affrontare stanchezza, stress e cambiamenti. A proposito di stress e cambiamenti, vi consigliamo di leggere anche il nostro articolo “Stress e lockdown cosa fare per non cedere all'ansia”. Cliccate qui!
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