Tra le manifestazioni cutanee la più emblematica è l’insorgenza di disturbi erpetici, sopratutto nei periodi maggiormente stressanti. Le situazioni di sovraccarico fisico e/o emotivo ci indeboliscono minando l'efficacia del sistema immunitario e lasciando così campo libero alla riattivazione delle varie forme di Herpes.
Un rischio latente
Il virus che causa le manifestazioni cutanee da Herpes infatti non è mai del tutto eliminabile. Per quanto siano disponibili numerosi trattamenti - farmacologici e non - in grado di aiutare a contrastare l'infezione, il virus non viene mai completamente debellato dal corpo. Quando trattiamo le sue manifestazioni cutanee il virus dell'Herpes rimane silente nell'organismo poiché tenuto sotto controllo dal sistema immunitario.
Al primo calo delle difese immunitarie, tuttavia, l'Herpes scatena una nuova infezione cui consegue la comparsa dei suoi caratteristici e sintomi: vesciche che provocano fastidio, dolore o prurito.
Pertanto, in linea generale, è possibile affermare che la migliore cura per l'Herpes è la prevenzione.
La “febbre”
L’Herpes simplex è l’agente virale che più comunemente causa le reazioni che noi chiamiamo Herpes. Esso si esprime in due varianti che causano lesioni localizzate rispettivamente a mucose orali e labbra – la cosiddetta “febbre” – oppure alle mucose genitali. Recentemente, l’OMS ha stimato che nel mondo 3,7 miliardi di persone sotto i 50 anni (67%) sono affetti dalla forma labiale.
Il virus resta silente anche per lunghi periodi perché si annida nei gangli nervosi adiacenti alla colonna vertebrale per riattivarsi quando l’organismo è indebolito e quindi più fragile sul piano immunitario e migrare verso i tessuti dove dà luogo alle caratteristiche vescicole.
Intervenendo sui primi segnali si può contribuire a contenere e circoscrivere l’area interessata.
Per uso interno, è indicata la Tintura Madre di Melissa: la sua efficace azione antivirale e anti replicativa nei confronti dell’Herpes simplex ne fa un rimedio utile sia per la prevenzione sia per il trattamento.
Il “fuoco”
Più rara ma più complessa, è la condizione determinata dall’Herpes zoster. In molte tradizioni è associata a qualcosa di ardente che invade il corpo, da noi è nota come “fuoco di Sant’Antonio” per la sua caratteristica sensazione bruciante.
Il primo segno dello Zoster è un formicolio, o un intorpidimento in una zona del corpo. Dopo alcuni giorni, solitamente si presenta un arrossamento e compaiono grappoli di bollicine, che ricordano nell’aspetto quelle della Varicella.
Anche in questo caso, è utile intervenire nel corso delle prime manifestazioni, applicando localmente e più volte al giorno delle lozioni antisettiche come ad esempio una miscela di Ravensara EO (5 gocce) e Tamanu OV (5 ml)
Invece, nella fase di cicatrizzazione – in cui perdura il bruciore nevralgico – si consigliano ripetuti massaggi con oli essenziali dal comprovato effetto antalgico, come nel mix di:
- Eucalipto citrato OE 4 ml (circa 80 gocce)
- Menta OE 2 ml (circa 40 gocce)
- Tamanu OV 10 ml
- Mandorle OV quanto basta a 50 ml
Disclaimer
Le informazioni fornite sono di carattere generale e a scopo divulgativo, non possono intendersi in alcun modo come indicazioni terapeutiche, né vogliono sostituirsi al consiglio di medici abilitati o altri operatori sanitari.