La Schisandra è un rimedio tradizionale utilizzato in estremo oriente sin dall’antichità.
Questa pianta dalle bacche rosse è nota per le sue proprietà epatoprotettive e adattogene.
Secondo la medicina tradizionale cinese, la Schisandra (Schizandra) è una pianta dalle proprietà curative, i cui frutti e semi sono dotati di numerose virtù: tradizionalmente è
considerata come un tonico astringente dei polmoni e dei reni, utile per ridurre in modo naturale la sudorazione, l’incontinenza urinaria e la spermatorrea.
Questi sono solo alcuni dei suoi utilizzi nella medicina tradizionale. Studi più recenti hanno riconosciuto, inoltre, le proprietà adattogene, epatoprotettrici e antidiabetiche della
Schisandra.
Le lontane origini della Schisandra
In Cina, da oltre 2000 anni, la Schisandra è nota con il nome Wu Wei Zi che significa “frutto dei 5 sapori”. Infatti, questa pianta possiede tutti i sapori della tradizione erboristica cinese: buccia, polpa e semi dei suoi frutti sono al contempo acidi, dolci, amari, salati e pungenti.
In un antico testo cinese di medicina erboristica, risalente al 300 a.C., lo Shen Nong Ben Cao Ding, attribuito a Shen Nong, padre della fitoterapia secondo la tradizione, la Schisandra è indicata come tonico utile per prolungare la vita senza invecchiare (oggi lo chiameremmo antiage) e ravvivare la sessualità.
La Schisandra Chinesis è una pianta rampicante dal fusto legnoso della famiglia delle Schisandraceae. La pianta è originaria delle regioni a clima tropicale e temperato, diffusa
soprattutto nei territori della Cina settentrionale, in Russia e in Corea. I frutti sono piccole bacche rosse e succose, raggruppate a spighe, con semi reniformi. Il frutto maturo ed
essiccato è utilizzato in varie forme nella fitoterapia.
I principi attivi
I frutti e i semi di questa pianta generano un olio essenziale ricco di principi attivi e molecole, tra i quali:
- l’acido citrico
- l’acido malico
- la vitamina A
- la vitamina E
- la vitamina C
- i tannini
- gli alcaloidi
- antiossidanti.
Gran parte delle attività biologiche di questa pianta e i suoi benefici sembra che siano da attribuire agli oltre 40 lignani presenti nelle bacche rosse della Schisandra.
Le proprietà benefiche
Le bacche rosse di questa pianta, nella loro formulazione fitoterapica, vengono utilizzate come supporto naturale per contrastare numerosi disturbi:
- Le proprietà epatoprotettrici dei frutti di Schisandra sembrano essere in buona parte attribuibili ai numerosi lignani in essi contenuti. Secondo uno studio(1) , la Schisandra, in sinergia con altri antiossidanti, potrebbe migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti da epatite cronica, normalizzando gli enzimi epatici e riducendo la carica virale. Questa pianta, inoltre, sembra realizzare i suoi effetti epatoprotettori stimolando l’attività antiossidante degli epatociti (2) .
- Le proprietà adattogene della Schisandra sono molto apprezzate soprattutto dagli sportivi. Infatti, le sue bacche sembrano agire sia come tonico stimolante, aumentando la capacità di sforzo, di resistenza e di ripresa, sia come sostegno del sistema immunitario nei periodi di stress psicofisico particolarmente intenso.
- Gli effetti antiossidanti si ripercuotono positivamente sul sistema cardiovascolare, riducendo le patologie neurodegenerative e l’invecchiamento cellulare. Per questo, come sostenevano già nell’antica tradizione cinese, la Schisandra è spesso utilizzata nelle formulazioni antiaging.
- L’azione antinfiammatoria, osservata su modelli sperimentali, sembra suggerire l’utilizzo della Schisandra nelle infiammazioni cutanee per ridurre i tempi di guarigione.
- Infine, ma non meno importante, i frutti rossi della Schisandra sembrerebbero possedere effetti neuroprotettivi, utili nel miglioramento di disturbi assai diffusi quali ansia e depressione.
Modalità di impiego e controindicazioni
La Schisandra si può trovare in numerose formulazioni. I dosaggi dipendono molto dal metodo di assunzione prescelto: esistono in commercio diverse tisane, succhi e integratori.
Se utilizzata in modo appropriato, la Schisandra è considerata una pianta sicura. È importante consultare sempre il proprio medico curante prima di assumere nuovi integratori.
L’utilizzo in gravidanza è fortemente sconsigliato, così come durante l’allattamento, nella prima infanzia e se si seguono terapie farmacologiche.
Le informazioni fornite sono di carattere generale e a scopo divulgativo, non possono intendersi in alcun
modo come indicazioni terapeutiche, né vogliono sostituirsi al consiglio di medici abilitati o altri operatori
sanitari.
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1) Melhem A, Stern M, Shibolet O, Israeli E., Ackerman Z, Pappo O, Hemed N, Rowe M, Ohana H, Zabrecky G, Cohen R,
Ilan Y., Traitment of chronic hepatitis C virus infection via antioxidants: results of a phase I clinical trial. J Clin
Gastroenterol, 2005 Sep, 39(8): 737-42.
2) Ip Sp, You HY, Ko KM., Schisandrin B protects against menadione-induced hepatotoxicity by enhancing DT-diaphorase
activity. Mol Cell Biochem, 2000 May,208(1-2):151-5.